La Dea si terrà il trequartista belga per 22 milioni
Non che la cosa ormai lo riguardi più di tanto, dal momento che in sei mesi è cambiato tutto in meglio, ma Charles De Ketelaere parrebbe destinato a dividere il mondo rossonero per l’eternità. Succedeva la scorsa stagione, quando infilava una dopo l’altra prestazioni eteree e il tifo milanista si spaccava: è giovane, arriva da un campionato di seconda fascia, va aspettato perché ingranerà. Oppure: no, non ha la forza mentale sufficiente e la personalità per un palcoscenico come San Siro e per una maglia pesante come questa, troppo facile fare il fenomeno a Bruges. Solo che ora CDK il fenomeno lo sta facendo a 50 chilometri da Milano, in una squadra che insegue un posto in Champions esattamente come il Diavolo. E allora nell’universo rossonero le riflessioni si inseguono, i rimpianti inevitabilmente aumentano, e allo stesso tempo c’è chi rimane coerente con se stesso e assicura che se fosse rimasto a Milanello non sarebbe sbocciato.